Andrea Palladio


Andrea nacque nel 1508 a Padova, da una famiglia di umili origini. A tredici anni Andrea iniziò a Padova l'apprendistato di scalpellino, presso Bartolomeo Cavazza. Nel 1523, la famiglia si trasferì a Vicenza. Qui nel 1524 Andrea lavorò nella bottega del costruttore Giovanni di Giacomo da Porlezza e dello scultore Girolamo Pittoni. Tra il 1535 e il 1538 avviene l'incontro con il conte vicentino Gian Giorgio Trissino dal Vello d'Oro, che avrà grande importanza per l'attività di Palladio. Gian Giorgio Trissino, poeta e umanista, sarà lui a conferirgli il soprannome di Palladio, lo guiderà nella sua formazione culturale e allo studio della cultura classica, conducendolo più volte a Roma. In questi anni Palladio realizza le sue prime opere significative, fra cui la villa di Gerolamo Godi a Lonedo di Lugo di Vicenza. Nel 1534 Andrea sposò Allegradonna. Ebbe cinque figli: Leonida, Marcantonio, Orazio, Zenobia e Silla. Forse nel 1550 gli nacque un sesto figlio. Marcantonio lavorò col padre fino al 1560, quando si trasferì a Venezia per entrare nella bottega dello scultore Alessandro Vittoria; rientrato a Vicenza alla fine degli anni ottanta. Orazio si laureò in giurisprudenza all'Università di Padova ; coinvolto in processi per eresia davanti al Sant' Uffizio, morì nel 1572, pochi mesi dopo il fratello Leonida morì . L'unica figlia femmina, Zenobia, andò sposa nel 1564 all'orafo Giambattista Della Fede e dal matrimonio nacquero almeno due figli. Silla, il figlio più giovane di Andrea Palladio, studiò lettere a Padova senza laurearsi e dopo la scomparsa del padre seguì i lavori del Teatro Olimpico tentando, senza riuscirvi, di ristampare I quattro libri dell'architettura "ampliandoli d'altri edifici antichi e moderni. Palladio morì nel 1580 a 72 anni, se non povero, godendo di una condizione economica assai modesta.


Villa Capra


 Villa Capra detta La Rotonda (conosciuta anche come Villa Almerico-Capra o Villa Capra-Valmarana) è una villa a pianta centrale costruita da Andrea Palladio a partire dal 1566 a ridosso della città di Vicenza. Il nome "Capra" deriva dal cognome dei due fratelli che completarono l'edificio dopo che fu ceduto loro nel 1591.Né Palladio, né il proprietario Paolo Almerico, avrebbero visto il completamento dell'edificio, malgrado questo fosse già abitabile nel 1569.La costruzione, iniziata nel 1566 circa, consisteva di un edificio quadrato, completamente simmetrico ed inscrittibile in un cerchio perfetto .Ciascuno dei quattro ingressi principali conduceva, attraverso un breve vestibolo o corridoio, alla sala centrale sormontata da una cupola.Il progetto riflette gli ideali umanistici dell'architettura del Rinascimento.Ognuna delle quattro logge,poste ai lati della Villa, presentava un pronao con il frontone ornato di statue di divinità dell'antichità classica. Ognuno dei frontoni era sorretto da sei colonne ioniche.Come nell'architettura di Palladio, anche nell'apparato decorativo vengono inseriti elementi formali destinati a suggerire un senso di sacralità, in sintonia con tale programma celebrativo. La quantità di affreschi richiama ad alcuni maggiormente l'atmosfera di una cattedrale che non quella d'una residenza di campagna. Dai porticati è possibile godere della meravigliosa vista della campagna circostante, dato che non per una coincidenza la villa fu progettata per essere in perfetta armonia con il paesaggio.La villa è stata inserita nel dicembre 1994, assieme alle altre architetture di Vicenza "città del Palladio", nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Palazzo della Ragione
  Nel 1549 il Consiglio della città di Vicenza affidò a Palladio il progetto di ricostruzione del Palazzo della Ragione un tempo sede delle magistrature politiche. L’edificio affaccia su Piazza dei Signori a Vicenza.Il progetto iniziale fu realizzato da Domenico da Venezia in forme gotiche, infatti la facciata fu costruita a rombi in marmo rosso e giallo di Verona. La copertura è a carena di nave rovesciata, ricoperta da lastre di rame, in parte sollevata da grandi archivolti. Nel 1544 Tommaso Formenton circondò il palazzo di un doppio ordine di logge. Due anni dopo la fine del cantiere, crollò l’angolo sud-ovest. Successivamente Andrea Palladio si occupò della ricostruzione. La soluzione proposta dall’artista fu l’utilizzo dell’elemento architettonico: la serliana; composto da un arco a tutto sesto  affiancato simmetricamente da due aperture sormontate da un architrave, in grado di assorbire le differenze di ampiezza delle campate. Le logge del piano inferiore sono realizzate nell'ordine dorico, con la relativa trabeazione con il fregio alternato dalle metope; al contrario delle logge del piano superiore le quali sono in ordine ionico con la relativa trabeazione a fregio continuo. La balaustra venne adornata con statue di Giovanni Battista Albanese.

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